La facciata, commissionata dall'Arcivescovo Stella all’artista leccese Mauro Manieri nel 1713, si presenta particolarmente sobria, riprendendo il classicismo barocco tipico di diverse chiese pugliesi del periodo. Questa facciata andò a sostituire la vecchia facciata romanica che era collocata più internamente rispetto a quella odierna; venne demolita infatti per permettere il rifacimento e abbellimento dell’attuale vestibolo. L'ordine inferiore della facciata, scandito da quattro lesene doriche, presenta il portale sovrastato dallo stemma dell'arcivescovo committente e da nicchie laterali con i Santi Pietro e Marco. Il fregio dorico orizzontale divide in due il prospetto. L'ordine superiore, scandito da lesene ioniche, presenta il finestrone centrale inquadrato da un timpano spezzato su cui si adagiano due angioletti che delimitano la statua di San Cataldo che domina dall’alto. Le nicchie laterali custodiscono le statue di San Rocco e Sant'Irene.
Il portale settecentesco in legno è decorato con tante stelle che sicuramente ricordano il cognome dell’Arcivescovo Giambattista Stella committente della facciata, ma che rimandano anche al simbolismo della porta della chiesa. Le stelle rimandano al cielo che è per eccellenza il luogo in cui si colloca la presenza di Dio. La porta di stelle, dunque, immette in una nuova realtà dove tutto parla in modo particolare; la porta costituisce il passaggio dal mondo umano a quello divino, dalla casa dell’uomo alla casa di Dio, o meglio alla casa (la chiesa) dove Dio si lascia incontrare dall’uomo.